Si sente spesso parlare di home banking, così come di mobile ed internet banking. Al di là di alcune differenze che riguardano il canale di comunicazione utilizzato, tutti e tre questi servizi fanno riferimento ad un unico obiettivo, nato ormai quasi 20 anni fa, che era ed è quello di ribaltare le regole del rapporto tra banca e cliente. Se infatti in passato era il cliente ad andare in banca, oggi con l’home banking, e tutte le sue derivazioni, è la banca che va a casa del cliente.
Il canale di comunicazione principale attraverso cui transitano le informazioni tra banca e cliente è il web.
Dimenticati i tempi in cui era necessario sorbirsi lunghe file in filiale anche per le operazioni più semplici, oggi con l’home banking tutti i servizi della banca arrivano sul nostro pc connesso ad internet, o anche in alcuni casi, sul nostro smartphone e tablet.
Basta accedere alla pagina internet del nostro conto online ed inserire le credenziali con la nostra username e la password ed il gioco è fatto.
Secondo l’ultima indagine Abi in collaborazione con Eurisko, sono circa 2 milioni i clienti che fanno le loro operazioni sul proprio pc.
Tramite web, infatti, è possibile controllare il saldo del nostro conto in banca, effettuare ricariche per cellulare o per la pay tv e i pagamenti di utenze domestiche e bollettini postali, ed inviare bonifici. Il tutto 24 ore su 24, e 7 giorni su 7. Non solo. In rete è anche possibile, dopo aver consultato varie fonti, fare richiesta di prestiti personali online e poter richiedere il proprio preventivo.
Mentre all’inizio il servizio di home banking era offerto da pochi istituti, oggi sono tantissime le banche che lo supportano (si stima che al momento siano attivi in Italia quasi 20 milioni di conti correnti online), e non solo quelle online come ING Direct, IW Bank o CheBanca!. Anche banche tradizionali come Sella, Banca Marche, Generali, Monte Paschi e Gruppo Carige sono in grado di offrire questo servizio.