Si sente spesso parlare di cessione del quinto dello stipendio: di cosa si tratta? Vediamo nel dettaglio in cosa consiste e in quale caso viene concessa. Iniziamo con il sottolineare che quello che si va a cedere, come si intuisce dal nome, è il quinto dello stipendio: ma a quale finalità?
La cessione del quinto dello stipendio è uno dei tanti tipi di prestiti personali concessi nel nostro Paese. In poche parole, si chiede un prestito e lo si estingue cedendo un quinto del proprio stipendio per le rate, sino al pagamento completo della somma ottenuta e degli interessi. L’importo massimo della rata di rimborso del prestito, quindi, sarà pari a massimo il 20% del proprio stipendio (ossia 1/5 dello stesso).
Vediamone le caratteristiche principali: la durata di un tal tipo di prestito non può eccedere i 120 mesi e, solitamente, non è mai inferiore ai 24 mesi. Si va, quindi, da un minimo di 2 a un massimo di 4 anni. A tutto ciò c’è una eccezione: i dipendenti statali possono anche eccedere la durata massima di 120 mesi e decidere di continuare a cedere 1/5 della pensione.
Con le ultime norme in materia, si è accordata a possibilità di effettuare la cessione del quinto anche per i pensionati che non hanno superato i 90 anni (alcune banche preferiscono accettare domande provenienti da pensionati sino a un massimo di 85 anni).
Chi può richiedere questo tipo di prestito? I dipendenti sia statali che para-statali, nonché quelli privati e i pensionati di tutti gli enti previdenziali. Qualora si tratti di dipendenti di aziende private, le banche e gli enti creditizi specializzati in cessione del quinto (come www.zetafinanziamenti.it ) tendono a prendere qualche informazione in più al fine di verificare che chi richiede il prestito sia in grado di estinguerlo. In questo prestito ha un ruolo importante anche il datore di lavoro che deve accettare la richiesta e deve trattenere l’importo della rata e versarlo alla banca che ha concesso il prestito.