Prestiti personali: cosa sono e come funzionano. La guida completa a come utilizzarli e richiederli

Ottenere un prestito personale è molto importante per la gran parte delle persone, soprattutto in questo periodo di crisi, dove arrivare a fine mese è davvero difficile. Per questo motivo la maggior parte delle persone è interessata a richiedere un preventivo prestito personale per realizzare il proprio sogno o per riuscire a tirare avanti.

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I prestiti possono essere concessi da banche o società finanziarie, sia nelle varie filiali suddivise in tutto il territorio oppure online. I prestiti online sono una delle categorie più richieste in tutto il mondo, offrono la possibilità di risparmiare tempo e ottenere quello che si desidera.

I prestiti possono essere richiesti anche per l’acquisto di un’auto, per ottenere un finanziamento in azienda e per altre richieste specifiche. Che cosa desiderare di meglio? Nel mercato dei prestiti personali è praticamente impossibile non trovare il prestito adatto alle vostre esigenze.

I prestiti online offrono la possibilità di calcolare il proprio finanziamento, visitando i siti delle varie aziende di credito che offrono un servizio di finanziamento online. Solitamente la procedura da seguire è molto semplice, infatti, dopo aver selezionato l’istituto bancario di vostro interesse, dovrete compilare un modulo online offrendo maggiori dettagli possibili, calcolare il finanziamento ideale sulla base delle vostre esigenze, valutare l’offerta proposta e compilare online la richiesta di finanziamento scelto.
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Quando si sceglie un prestito personale è bene affidarsi ad un operatore serio, quindi magari accertatevi presso enti competenti come la Banca d’Italia che l’operatore finanziario al quale vi affidate abbia tutti i requisiti necessari per operare.

 

 

 

 

Tutorial sui prestiti: tutto quello che bisogna sapere sapere prima di richiedere un prestito.

 

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Talvolta capita che, per far fronte a delle spese improvvise o troppo grandi rispetto a quelle che sono le nostre capacità, si debba necessariamente fare ricorso a dei prestiti. Ma come si chiede un prestito? Innanzitutto, diciamo che si tratta di una somma di denaro che una banca o un ente creditizio decidono di concederci. Ovviamente, questa somma deve essere restituita a chi di dovere e per questo motivo viene messo a punto, contestualmente alla concessione del prestito stesso, un piano di rimborso che viene suddiviso in rate da pagare entro determinate scadenze. Che si tratti di piccole o grandi somme, l’iter da seguire è sempre lo stesso.

Si sceglie la banca o l’ente creditizio che si vuole contattare per il prestito e si fa una esplicita richiesta. In base alla somma e al tempo che si vuole avere per la restituzione della stessa, verrà stilato un piano di rateizzazione che di solito prevede delle rate mensili. Su questa somma verranno pagati degli interessi. Naturalmente, l’ente creditizio interpellato analizzerà la domanda e accetterà la richiesta a sua discrezione, ossia solo se verranno soddisfatte dei presupposti, senza i quali nessuno è disposto a concedere un prestito. Innanzitutto, colui che chiede in prestito una somma di denaro, di qualsiasi entità, deve dimostrare anche di essere in grado di ripagarla: se esiste un rischio di insolvibilità, l’ente creditizio in questione potrà rifiutarsi di concedere il prestito.

 

Le regole da seguire per un buon prestito

Capita spesso che, per far fronte a delle spese inaspettate, per acquistare la nuova auto, per comprare l’arredamento di casa, ma anche per concedersi una vacanza, si debba chiedere un prestito.

Ma quali sono le regole da seguire?

Innanzitutto, scegliere un ente creditizio serio e affidabile, onde evitare di incappare in truffe. Sempre più spesso, oggi, si sceglie la formula online, dato che ci permette di risparmiare, poiché mancano gli intermediari e i prezzi sono minori. Tuttavia, che si tratti di un prestito tradizionale o online, le regole da seguire sono le stesse. Informarsi delle condizioni proposte è la prima e basilare regola. Un prestito va restituito e per questo è fondamentale capire cosa chiede l’ente in merito.

Ricordate poi che ogni banca chiede dei requisiti particolari per l’accettazione della domanda. Tra questi c’è il livello di reddito del richiedente, dato che si deve capire se sarà in grado o meno di rimborsare il prestito. Proprio per questo, la banca si riserverà di analizzare l’affidabilità del richiedente ed è per questo che è buona norma accertarsi di avere una storia creditizia abbastanza lineare e senza ritardi, insoluti ecc. detto questo, consigliamo anche di cercare l’ente che offre le migliori condizioni di rimborso. Tutto questo farà sì che la richiesta di prestito vada a buon fine e sia, allo stesso tempo, vantaggiosa.

 

Prestiti tra privati

Avete mai sentito parlare di social lending? Si tratta di prestiti tra privati che non necessitano, quindi, dell’intercessione di un ente creditizio. Questi prestiti, altresì detti peer to peer o anche sociali, sono del tutto innovativi, perché eliminano l’intercessione bancaria che tanto pesa in termini economici quando si richiede un prestito. Ovviamente, in questo caso la quota di interessi da pagare al momento del rimborso della cifra ottenuta in prestito è notevolmente inferiore rispetto a quella che ci viene proposta dl mercato finanziario e questo è possibile perché, proprio come detto sopra, non ci sono costi di intermediazione alla luce del fatto che prestatore e contraente entrando in diretto contatto. Suddetto tipo di prestito viene di solito erogato da società online. Ovviamente anche in questo caso il contraente deve essere affidabile per quel che concerne il rimborso della somma ottenuta in prestito. Per questo, contestualmente alla richiesta, a ogni cliente viene dato una sorta di rating che ne indica il livello di affidabilità. Più il rating è basso, più alti saranno i tassi, dato che maggiore è il rischio di insolvibilità. Alla luce di tutto ciò, qualora si incappi in casi di morosità, la società erogante metterà in atto un programma di recupero crediti.

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Prestiti a protestati

Quando qualcuno ha una storia creditizia non immune da protesti e rate non pagate, ottenere un altro prestito può essere abbastanza complicato. Tuttavia, non è impossibile per chi è iscritto negli elenchi o registri dei protesti ottenere ulteriori somme in prestito. Vediamo come. Per prima cosa, si dovrebbe procedere alla cancellazione del protesto attraverso un iter burocratico. Questa è sicuramente la soluzione più semplice che si possa trovare. Ci si deve, naturalmente, rivolgere a un legale, che inoltrerà la richiesta di cancellazione presso le camere di commercio. Ovviamente, la richiesta si può fare solo se l’impegno di pagamento è stato onorato e,quindi, si deve pagare la somma della cambiale o dell’assegno protestato. Se non si vuole ricorrere alle vie legali, si possono chiedere prestiti per protestati. Per farlo bisogna essere lavoratori dipendenti del settore pubblico e privato a tempo indeterminato, con un’anzianità di sei mesi per il pubblico e due anni per il privato. Il rimborso avverrà tramite cessione del quinto dello stipendio. Per somme fino a 50 mila euro, i prestiti per protestati saranno a tasso fisso e dovranno essere restituiti in minimo un anno e massimo 120 mesi. Se si è lavoratori autonomi è più difficile che il prestito venga finanziato, poiché non esiste un documento che comprovi la solvibilità del contraente.

 

Prestiti senza busta paga

In molti si domandano se sia o meno possibile chiedere un prestito se non si ha una busta paga. La risposta è sì: si possono concedere dei prestiti anche a coloro i quali non possono dare come garanzia la busta paga. Ovviamente, però, le somme prestate sono talvolta più piccole e gli interessi maggiori, dato che l’ente creditizio che accetta tal tipo di prestito, da considerarsi “flessibile”, corre dei rischi maggiori per quel che concerne l’aspetto della solvibilità del richiedente. Si tratta certamente di condizioni sfavorevoli, ma se non si dà la giusta garanzia c’è da aspettarselo. Ricordiamo, inoltre, che i prestiti personali senza busta paga rientrano nella categoria dei finanziamenti non finalizzati, ossia quelli che non hanno bisogno di ulteriori specificazioni su quella che sarà la destinazione. Senza busta paga, ovviamente, si può ricevere una somma molto bassa in prestito, che di solito non supera i 1000 euro. Se, invece, si può trovare un garante, ad esempio un genitore, allora la somma può crescere sino a 5000 euro. Si tratta di un limite dettato dal fatto che l’ente creditizio che si impegna nel prestito della somma in questione si mette fortemente a rischio, dato che il richiedente non può dimostrare di avere una garanzia derivante da stipendio e busta paga.

 

Prestiti cambializzati

Per tutti coloro che non sanno cosa sono i prestiti cambializzati, cercheremo di spiegarlo in termini chiari e semplici. Si tratta di un tipo di finanziamento che viene rimborsato attraverso delle cambiali che hanno una scadenza peridica (da cui il nome del tipo di prestito). Entrando nello specifico, le cambiali sono titoli esecutivi e per questo motivo, quando il debitore non paga, la banca può anche procedere al pignoramento dei beni. Si tratta di prestiti che vengono usati quando il soggetto richiedente è a rischio insolvenza o non ha una busta paga. In altre parole, questo tipo di prestito si usa sia per chi è iscritto nel registro dei protesti sia per chi non è in grado di dimostrare la presenza di uno stipendio da dipendente regolare, non essendo in possesso di alcuna busta paga. Naturalmente, alla banca una qualche garanzia deve essere presentata. Per questo motivo, prima di firmare le cambiali che serviranno a rimborsare il prestito, la banca si accerta della presenza di un eventuale garante, piuttosto che di quella di un immobile in possesso del richiedente. Il pagamento delle cambiali avviene tramite un istituto di credito. Si tratta di una soluzione che può essere presa in considerazione quando, come detto, non si ha busta paga o si è nella lista dei protestati: in questi casi, infatti, è difficile ricevere dei prestiti e in questo caso tutto diventa più semplice.

 

 

Prestito BancoPosta

Per tutti coloro che vogliono chiedere un prestito per fronteggiare una spesa improvvisa o per rimodernare l’arredamento della propria casa, la soluzione più vantaggiosa in questo momento è quella offerta da Poste Italiane. In questo periodo di forte crisi, infatti, è difficile andare avanti e lo è sempre di più soddisfare tutte le esigenze quotidiane che una famiglia si trova ad avere. Per questo motivo, Poste Italiane pensa proprio a loro e offre, fino alla fine del mese di luglio, una speciale promozione sul Prestito BancoPosta Famiglia. Di cosa si tratta? In poche parole, tutti quelli che si sono sposati nell’ultimo anno o che hanno avuto o adottato un figlio, possono richiedere, sino al 31 luglio 2012, un prestito da un minimo di 1500 a un massimo di 15.000 euro, da restituire in 12-84 mesi. In promozione viene offerto un TAN dell’8,10% e un TAEG massimo del 10,36%. Non ci saranno spese di istruttoria così come commissioni di incasso rata. Ovviamente, per usufruirne si deve essere in possesso di un Conto BancoPosta che, lo ricordiamo, è facile da aprire e comodo da gestire. In questo modo ogni famiglia potrà far fronte alle piccole o grandi spese improvvise legate alla nascita di un figlio o dal fatto che da poco si è compiuto il grande passo e ci sono ancora delle cose da pagare.

 

 

Prestiti per pensionati INPS e INPDAP

Anche quando si è in pensione possono sorgere delle spese impreviste o si può decidere di affrontare l’acquisto di una nuova auto o, magari, di rinnovare l’arredamento della casa propria o di quella dei figli. Per fare tutto ciò potrebbe essere necessario chiedere un prestito. Sino a qualche mese fa, i prestiti per dipendenti e pensionati statali erano gestiti dall’ INPDAP, ma dopo la Riforma Monti, ossia il decreto Salva Italia n. 201 del 6 dicembre 2011, sono diventati a carico dell’ INPS. Il prestito a pensionati ha una rata costante per tutta la durata dello stesso e i soldi che di solito vengono detratti dalla busta paga, in questo caso vengono presi dalla pensione. Il pensionato INPS o INPDAP lo può richiedere sino a 90 anni di età e per farlo è necessario percepire una pensione di almeno 600 euro netti al mesi. Il prestito per pensionati viene di solito erogato anche in presenza di un richiedente con una storia finanziaria non immune da protesti e ritardi nei pagamenti. Il prestito può essere restituito con rate costanti in minimo 24 e massimo 120 mesi. Il prestito, inoltre, può essere estinto in toto in qualsiasi momento. Si tratta di una buona soluzione per i pensionati che vogliono affrontare qualche piccola o grande spesa.

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Prestiti a dipendenti pubblici

I prestiti a dipendenti pubblici sono erogati a tutti coloro che ne fanno richiesta e che sono impiegati nel settore pubblico. Ciò significa che sono dati a coloro che lavorano nella pubblica amministrazione piuttosto che negli enti locali, statali e regionali, negli ospedali e nelle asl, nelle municipalizzate che erogano servizi di primo consumo, come l’acqua o il gas o l’energia elettrica. Si tratta di una forma di finanziamento molto più favorevole rispetto a quello concesso a chi lavora per il settore privato, perché si hanno più garanzie per quel che concerne la situazione del richiedente e, quindi, di è meno esposti al rischio di insolvenza. Questo tipo di prestito, che sia piccolo o pluriennale, si rimborsa attraverso la gestione del quinto dello stipendio. A garanzia della solvibilità del richiedente ci sarà la borsa paga erogata da un ente statale che, ovviamente, è sinonimo di maggiore affidabilità rispetto al privato. La cessione del quinto dello stipendio è di per sé una formula molto comoda di rimborso del prestito: si cede il 20% dello stipendio mensile netto continuativo per minimo 24 mesi e massimo 120. ovviamente, il termine massimo non può andare oltre il termine del rapporto di lavoro, dato che, una volta terminato, non si avrà più un fondo da cui attingere.

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Prestiti bancari

Quando si desidera ottenere in prestito una somma di denaro per fronteggiare una spesa improvvisa o per pagare qualcosa che altrimenti non potremmo permetterci, come l’auto nuova o un nuovo frigo, la soluzione più comune è quella di rivolgersi a una banca. Il prestito bancario, pertanto, è la forma di finanziamento più diffusa in assoluto nel nostro Paese. Volendo entrare nello specifico, per prestito bancario si intende quel finanziamento che viene concesso da un istituto di credito bancario. Come in tutti gli altri casi, anche questo prestito viene restituito il base a un piano di ammortamento concordato con il richiedente. Quando quest’ultimo sottoscrive il contratto, e previa approvazione del prestito da parte della banca, si decide in quante rate, le tempistiche e tutte le altre caratteristiche del piano di rimborso. È quindi la banca che dà una somma di denaro a un soggetto che lo richiede. Chiunque voglia può richiedere un prestito alla banca, ma ovviamente si devono avere dei prerequisiti per vedere la propria domanda accettata. Si deve, inoltre, essere maggiorenni e una situazione di reddito documentabile. In base a questi e altri prerequisiti la banca analizza se è possibile o meno concedere il prestito. Si deve capire se il richiedente è o meno capace di rimborsare il prestito o meno.

 

Prestiti per autonomi

Vediamo chi sono i lavoratori autonomi e in che modo possono chiedere dei prestiti. Iniziamo con il dire che i lavoratori autonomi non hanno busta paga e, per questo motivo, non possono chiedere i finanziamenti come gli statali. Entrando nello specifico, i lavoratori autonomi sono commercianti, artigiani e liberi professionisti. Queste figure, per poter chiedere un prestito, devono seguire una procedura particolare e hanno bisogno di qualcosa che sostituisca la busta paga come garanzia da dare alla banca che, a sua volta, dovrà accertare la capacità del richiedente di rimborsare in toto il prestito concesso e pagare gli interessi. Se si hanno delle situazioni creditizie pendenti, gli autonomi non possono chiedere ulteriori prestiti. Per poter richiedere un prestito, un autonomo deve presentare la propria denuncia dei redditi come garanzia. Esistono due tipi di prestiti per autonomi. Il primo è il prestito personale: in questo caso chi lo richiede ha anche totale libertà nel gestire il prestito. Il secondo è quello fiduciario: in questo caso si ha bisogno di una somma di denaro entro breve termine. Ciò significa che anche i lavoratori autonomi e, quindi, senza busta paga, possono ottenere una somma di denaro in prestito qualora serva un po’ di denaro per fronteggiare qualche spesa imprevista o per comprare qualcosa che serve.

 

 

Prestiti delega

Cosa si intende per prestito delega? Con questo termine, o delega di pagamento, si intende un prestito con pagamento rateale che viene concesso a un lavoratore dipendente (che sia esso dipendente di amministrazioni pubbliche o private) che ne fa richiesta. Si tratta di una forma particolare di finanziamento, perché si rimborsa tramite trattenute di quote della retribuzione mensile, che vengono versate al soggetto che concede il prestito direttamente dal datore di lavoro che ha ricevuto un mandato da parte del lavoratore suo assunto. Se si tratta di un soggetto dipendente di una Pubblica Amministrazione si deve, in primo luogo, stabilire una convenzione tra soggetto che eroga il finanziamento e amministrazione stessa. Tutte le amministrazione parastatali, e quindi Regioni, Asl, Comuni ecc, operano anche in assenza di convenzione. Questo tipo di finanziamento può essere affiancato alla cessione del quinto e, in ogni caso, il rimborso tramite delega deve essere contenuto entro il 50% dello stipendio mensile netto. Per richiederlo, si deve essere dipendente di un’Amministrazione Pubblica o parastatale o privata e avere l’accettazione del datore di lavoro. La rata è fissa per tutto il tempo e, soprattutto, non si deve motivare il perché si vuole ottenere quella somma. Naturalmente ci si deve anche assicurare in caso di morte o perdita del lavoro.

Rifinanziamento prestito

Può succedere che, talvolta, si debbano chiedere più prestiti personali insieme e ci si ritrova nella situazione di non riuscire a fronteggiare le spese di rimborso. In questi tempi di crisi, poi, la cosa diventa ancora più complessa. Cosa fare, quindi, in questi casi? Sia famiglie che privati che hanno avuto accesso a uno o più prestiti e che non riescono a far fronte al rimborso possono ricorrere al rifinanziamento. Di cosa si tratta? Con questa formula è possibile rifinanziare ogno forma di debito finanziario. In parole povere, si può rifinanziare un debito, richiedendo un altro prestito. Se si tratta di importi maggiori di 30.000 euro, il rifinanziamento viene concesso tramite un mutuo di liquidità e per questo si deve avere la proprietà di un immobile che funga da garanzia. Per somme minori, invece, si ottiene attraverso un prestito chirografario. I tempi variano e vanno dal mese del mutuo di liquidità ai 2-3 giorni che servono per i prestiti personali. Per quel che concerne il rimborso dei prestiti che servono al rifinanziamento, i tempi variano a seconda dei casi e dell’istituto che ha accettato la domanda. Si va dai 15-20 anni per i mutui e dai 10 ai 12 per i prestiti.  

Prestiti personali online

A volte ci si ritrova nella condizione di dover chiedere un prestito per poter far fronte a una spesa imprevista o a un acquisto che non si potrebbe fare altrimenti. Ecco, allora, che si chiede un prestito personale. Tuttavia, se si vuole trovare la massima convenienza, e quindi rate più basse e flessibili, è meglio orientarsi su un prestito personale online, dato che, in questo momento, è la tipologia più conveniente. Perché? Facile: perché non si pagano spese di intermediazione. Questo tipo di prestito è vantaggioso anche dal punto di vista del tempo che si risparmia, dato che le pratiche per la richiesta si possono fare e presentare via internet, senza necessità di recarsi fisicamente presso la filiale di una banca o di un ente creditizio. Ci sono dei siti che permettono la comparazione tra i migliori prestiti personali online proposti sul mercato finanziario e, per questo motivo, scegliere quello più adatto alle nostre esigenze è davvero un gioco da ragazzi e, soprattutto, lo si può fare anche comodamente seduti sulla propria poltrona. Meno spese e maggiore convenienza sono le due molle che dovrebbero spingere tutti coloro che vogliono chiedere un prestito personale a scegliere la formula online. Anche per quel che concerne i tempi di rimborso e le rate, grazie a questo tipo di prestiti si può avere più flessibilità.

Mutui prestiti al 100%

Quando si desidera accendere un mutuo e non si dispone di molta liquidità, succede che si desidera ricevere in prestito il 100% del valore dell’immobile stimato, ovviamente, da un perito di fiducia dell’ente creditizio presso cui si presenta domanda. Ma come si può fare? Di solito le banche non sono disposte a concedere somme molto elevate e quasi mai il 100% del valore dell’immobile. Ci si ferma sempre attorno al 70%, mentre alcune banche decidono di non prestare oltre il 60% per l’acquisto di un immobile. Stiamo parlando del cosiddetto “limite finanziabile”. Ma ci sono dei casi particolari che vedono l’innalzamento di suddetto limite: servono, però, delle garanzie supplementari. Quali? Si deve obbligatoriamente stipulare una polizza assicurativa fideiussoria che rappresenta per la banca la sicurezza che, in caso di insolvenza del mutuatario, la somma concessa in prestito venga restituita lo stesso. I costi di questa operazione vengono, come è facile intuire, addebitati al mutuatario e incidono sul costo del mutuo stesso. Si tratta di una soluzione scelta soprattutto per l’acquisto della prima casa, quando ci si trova dinanzi all’estrema necessità di liquidità e non si dispone di una cifra tale da potersi permettere un mutuo a condizioni normali e, quindi, equivalente a circa il 70% del valore dell’immobile.

Per concludere, conviene prendere un prestito personale?
Il prestito personale è un aiuto, un modo per permettere al cittadino di poter sistemare alcuni problemi di natura privata. Prendere un prestito, in linea di massima non conviene mai, le tasse sono alte, le more in caso di un mancato pagamento ancora di più. Ma vi sono quelle situazioni dove farne a meno non è proprio possibile.
Al giorno d’oggi si parla molto di agevolazioni, interessi a costo zero, elasticità nei pagamenti… Ma, basandoci sull’antica legge che nessuno da qualcosa per niente, il tornaconto c’è.
Avere un prestito ERA facile, e potrebbe esserlo tutt’ora, ma non sempre i requisiti richiesti sono posseduti da tutti. Se una persona non possiede una busta paga o non ha una dichiarazione dei redditi da mostrare al fine di garantire una rientranza economica, necessita di un garante. Spesso però, le persone vicino a noi, non sono in grado di garantire niente, in quanto già hanno dei prestiti a nome proprio, cosa che impedisce di mettere la firma ad esempio per un figlio.
Come ovviare a questo problema? In realtà la soluzione non esiste, ed è proprio questo che impedisce a molta gente di accedere al servizio. I requisiti richiesti o ci sono o non ci sono. E nel secondo caso, il prestito personale non viene erogato.
In tempi di crisi le banche chiedono più che mai sicurezza e certezze, se prima erano disposti a chiudere un occhio su alcune situazioni poco chiare, oggi cercano di andare a fondo, di guardare tutto ciò che riguarda la vita finanziaria del cliente. Per questo, i dipendenti pubblici, statati e i liberi professionisti possono trovare un agevolazione unicamente con la cessazione del quinto. Solo mediante questo tipo di contratto (che mostra comunque numerosi svantaggi) è possibile ricevere un prestito personale anche se in presenza di un cattivo pagatore.

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